La storia ha inizio quando riceviamo una richiesta di aiuto da parte di un ambulatorio veterinario a Carini.
C’è un cane che avrebbe bisogno di un intervento e il proprietario non riesce ad affrontare i costi.
Ci rechiamo sul posto ed effettivamente ciò che troviamo ha dell’inverosimile: il cane ha un’ enorme massa al pene, che gli impedisce di urinare correttamente e, purtroppo, diventa covo di infezioni e cancrena.
Ci attiviamo per il ricovero in clinica a Palermo, presso una struttura che possa dare un supporto, oltre che chirurgico, anche diagnostico e di contenimento. La parte infetta è talmente grande che non può essere curata, va rimossa; e con lei anche il pene.
Durante gli accertamenti diagnostici, notiamo qualcosa che non va. Una massa nella milza, impossibile da rimuovere se non asportando l’intero organo. Si aggiunge, quindi, alla rimozione del pene anche una splenectomia, una trasfusione di sangue ed altri giorno di ricovero. Necessari.
Ciliegina sulla torta: non poteva mancare una malattia infettiva di base, cioè la leishmaniosi, patologia che gli ha causato un grave indebolimento risolto esclusivamente grazie ad una terapia tempestiva ed una trasfusione di albumine, nonché ad una grandissima forza di volontà degli assistenti veterinari e specialmente di Achille, che voleva solo tornare a casa sua.
Sono stati 55 i giorni di ricovero, due interventi, esami diagnostici, profili ematochimici quasi giornalieri, ma siamo riusciti nell’intento.
Achille, adesso, è a casa sua. Con il suo padroncino che non ha resistito e si è commosso al suo arrivo.
E grazie lo dobbiamo dire in primis a tutti gli amici che ci hanno sostenuto, all’ENPA – rete solidale per avere sostenuti i costi di buona parte del ricovero (grazie al vostro 5×1000, scopri come sostenerci)
Una storia a lieto fine, almeno per una volta.