Randagismo felino provincia di Palermo

La provincia di Palermo pullula di felini, questo è un dato di fatto. Le colonie feline censite sono ormai numerose, ma ne restano tantissime ancora nell’ombra. Le strutture veterinarie private, in maggioranza, accolgono gatti randagi portati da privati o da referenti di colonia. La città di Palermo, dopo anni e solo grazie alla lungimiranza di una nuova dirigenza del settore randagismo, ha una piccola area degenza gatti dove questi vengono identificati e sterilizzati.

E cosa succede nei restanti comuni della provincia di Palermo?

Ad oggi, non esiste alcuna struttura pubblica dedicata alla sterilizzazione dei gatti in stato di libertà. Ciò comporta il fatto che le associazioni protezionistiche (come la nostra) ricevono centinaia di richieste di aiuto da cittadini che accudiscono gatti randagi e/o colonie feline censite (quindi di proprietà dei comuni) sia per aiuto in cibo, sia per la prevenzione ed il contenimento delle nascite.

Esistono alcune strutture pubbliche, che potrebbero essere utilizzate. Parliamo delle strutture destinatarie del grande finanziamento arrivato dalla regione Sicilia, di proprietà di alcuni comuni e le cui sale operatorie e ambulatoriali sono state arredate dall’ASP di Palermo.

Perché non vengono utilizzate? 

Parrebbe che le strutture siano finalizzate esclusivamente al progetto di contenimento delle nascite dei cani, ma non dei gatti. Il finanziamento, con il quale sono state arredate le predette sedi, fa parte di un progetto dedicato esclusivamente alla figura canina e non a quella felina. 

E dove vengono indirizzati i gatti da sterilizzare? La risposta è semplice. Da nessuna parte.

In mancanza di assistenza veterinaria pubblica che si occupi di sterilizzazione felina, il cittadino è costretto a rivolgersi ad una struttura veterinaria privata i cui costi, chiaramente, non sono alla portata di tutti. Parliamo di circa 100 euro per l’intervento di sterilizzazione, esclusi esami pre-operatori, degenza, farmaci, IVA, enpav. Il tutto, chiaramente, senza la possibilità che questi gatti vengano identificati, quindi restano dei “clandestini”.

Ma non è un obbligo dei comuni e dei servizi veterinari occuparsi delle sterilizzazioni? Si certo, è scritto nella legge quadro in materia di randagismo n.281 del 1991, lo diceva l’ormai abrogata legge regionale n. 15 del 2000 e lo conferma la legge regionale n. 15 del 2022, in attesa di decreto attuativo.

Fino ad oggi, fatta esclusione del presidio veterinario della città di Palermo, dedicato a Giuseppe Insalaco, sindaco dei 100 giorni di Palermo, assassinato nel 1988, nessun comune della provincia di Palermo ha in atto un programma di prevenzione del randagismo per i felini.

La richiesta

“Chiediamo all’assessore regionale alla salute di prendere in mano la situazione, ed un incontro con le associazioni animaliste del territorio, il servizio veterinario ASP e le amministrazioni comunali, affinché si possano gettare le basi per un piano provinciale di contenimento delle nascite dei felini”.